giovedì 1 luglio 2010

Epopea della Cucina Futurista

Oggi confondere l’arte con la gastronomia sembra normale. A cominciare dagli chef più all’avanguardia, tutti parlano della Cucina come un’opera d’arte, così come i cuochi più audaci non si scandalizzano a trasformare le loro vivande in una esposizione di elementi colorati che vanno ad armonizzarsi nel piatto. C’è poi chi ama una mise en place sfarzosa ed elegante, chi più creativamente propone miscele di colori e strutture dai richiami architettonici complessi, chi oscilla tra prodotti finali astratti e chi preferisce invece lo stupore offerto da una scena minimalista. Ma in realtà chi per primo ha lanciato questa rivoluzione in campo gastronomico, rivoluzione che ha portato la cucina a diventare una specie di complessa opera d’arte totale? Volete un nome? Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo. Marinetti ha saputo innovare, rinnovare, rivoluzionare l’arte moderna. Il futurismo è diventato una rivoluzione, non solo artistica e culturale, che ha scosso violentemente il Ventesimo secolo. Leggere Epopea della Cucina Futurista porta a scoprire le ‘trovate’ geniali dei futuristi, le loro ricette, i loro storici banchetti, i riferimenti alla letteratura dell’epoca, e anche a riscoprire attraverso anedotti e frammenti di ricordi quali erano i loro ristoranti preferiti. Epopea della Cucina Futurista invita a compiere un viaggio che esplora con fotografie, manifesti teorici, racconti di aerobanchetti pantagruelici, di episodi eroici e ridicoli, come la creatività dei futuristi sia stata alla base di quella rivoluzione teorica e pratica che ha generato la moderna gastronomia.
Guido Andrea Pautasso

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