lunedì 7 febbraio 2011

Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso: le prime dieci righe...


Le prime dieci righe del primo capitolo del volume Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso stampato in trecento copiea numerate dalle Edizioni Galleria Daniela Rallo di Cremona

I primi passi della rivoluzione futurista in cucina

Nel “Manifeste de la cuisine futuriste” (1913), Jules Maincave, cuoco, amico di Guillaume Apollinaire e «artista del palato» -così lo definì il fondatore del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti- esortò gli chef alla sperimentazione gastronomica rivendicando la necessità di «una cucina adeguata alla vita moderna e alle ultime concezioni della scienza». Fu proprio lo chef Maincave, ucciso dal fuoco tedesco sulle Argonne, a tentare di creare le prime vivande futuriste e a divertirsi nel realizzare con creatività e fantasia piatti bizzarri come le «rane riempite di una pasta di granchiolini rosa»; le «uova affogate nel sangue di bue da servirsi su un purée di patate allo sciroppo di lampone»; i «filetti di sogliola alla crema Chantilly, spolverati di lische pestate» o il «filetto di bue alla “Fantasio”», realizzato in omaggio alla rivista parigina che aveva pubblicato il suo coraggioso manifesto.

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