Il menu delle Onoranze Nazionali a Filippo Tommaso Marinetti
Il 23 novembre 1924, quando la politica italiana si trovava
in seria difficoltà dopo la crisi provocata dalla tragedia dell’affaire Matteotti, i futuristi a
sorpresa invitarono gli italiani a partecipare alle solenni Onoranze Nazionali
a Filippo Tommaso Marinetti a Milano.
Mino Somenzi, Enrico Prampolini e Fedele Dinamo Azari, a
capo del comitato organizzativo, prepararono un lungo corteo scenografico e fecero
sfilare i sostenitori e i fedelissimi del movimento futurista da via Dante a
piazza del Duomo. Poi, nella gremita Galleria Vittorio Emanuele, venne celebrato
l’alzabandiera del tricolore futurista, privo di stemma sabaudo, di 360 metri quadrati
di dimensione, dove il rosso rivoluzionario sovrastava il bianco e il verde
tradizionali e Marinetti fu portato in trionfo a Palazzo Marino.
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Di sera i futuristi celebrarono il loro capo con una cena
nel famoso Ristorante Cova di Milano.
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La cena, denominata «adunata gastronomica», venne ripetuta a
Roma (come appreso da una lettera spedita da Mario Carli a Ferruccio Vecchi)
l’anno successivo bandendo «ogni sussiego ufficiale e ogni convenzionalismo»
nella «profonda bolgia» della ‘Bottega del Diavolo’ nell’Albergo ‘Èlite et
Etrangers’, poi diventato l’‘Hotel Majestic’. Alla cena Benito Mussolini troppo impegnato scrisse poche righe di compiacimento per gli eventi futuristi nel tentativo di contenere politicamente l'entusiasmo delle frange rivoluzionarie del movimento marinettiano.
Guido Andrea Pautasso