EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA

La cucina futurista, regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità,
sembrerà ad alcuni tremebondi passatisti pazzesca e pericolosa:
essa invece vuol finalmente creare un'armonia tra il palato degli uomini e
la loro vita di oggi e di domani.
Filippo Tommaso Marinetti

«Mangia con arte per agire con arte»
, sosteneva Filippo Tommaso Marinetti, il primo a rivoluzionare secondo i principii della cucina futurista la gastronomia in Italia e nel mondo. Per scoprire la storia e i segreti della cucina degli artisti futuristi, leggete il volume di Guido Andrea Pautasso, Epopea della cucina futurista, pubblicato (in 300 copie numerate) dalle Edizioni Galleria Daniela Rallo di Cremona.

www.guidoandreapautasso.com
http://vampirofuturista.blogspot.it/

Traduzione in lingua russa di Irina Yaroslavtseva

Переводчик: Ярославцева Ирина



venerdì 24 novembre 2017

Menu futurista onoranze nazionali Marinetti: cucina futurista

Il menu delle Onoranze Nazionali a Filippo Tommaso Marinetti
 



Il 23 novembre 1924, quando la politica italiana si trovava in seria difficoltà dopo la crisi provocata dalla tragedia dell’affaire Matteotti, i futuristi a sorpresa invitarono gli italiani a partecipare alle solenni Onoranze Nazionali a Filippo Tommaso Marinetti a Milano. 
Mino Somenzi, Enrico Prampolini e Fedele Dinamo Azari, a capo del comitato organizzativo, prepararono un lungo corteo scenografico e fecero sfilare i sostenitori e i fedelissimi del movimento futurista da via Dante a piazza del Duomo. Poi, nella gremita Galleria Vittorio Emanuele, venne celebrato l’alzabandiera del tricolore futurista, privo di stemma sabaudo, di 360 metri quadrati di dimensione, dove il rosso rivoluzionario sovrastava il bianco e il verde tradizionali e Marinetti fu portato in trionfo a Palazzo Marino.
Nel pomeriggio al Teatro Dal Verme venne indetto il congresso ufficiale, al quale intervennero le correnti più estremiste del movimento futurista: i cremonesi Igino, detto Gino, Bonomi e Enzo Mainardi proclamarono Marinetti imperatore d’Italia; Leon Roberto Cannonieri chiese che lo sverginamento delle giovani fanciulle diventasse una prassi legalizzata; Giovanni Governato rivendicò la necessità della fusione dell’anarchia con il Futurismo mentre Gino Soggetti reclamò l’avvicinamento del movimento futurista al comunismo. Marinetti per sedare gli animi, rispose invitando Benito Mussolini a seguire lo spirito rivoluzionario con cui aveva guidato l’avvento del fascismo.
Di sera i futuristi celebrarono il loro capo con una cena nel famoso Ristorante Cova di Milano.

Marinetti, seduto accanto a Carlo Monticelli detto il “Napoleoncino” (l’ex comandante dell’VIII Battaglione Volontari Ciclisti Automobilisti della Divisione di Verona, battaglione Negrotto), quella sera assaggiò delle ‘Tagliatelle in brodo di pollo’; del ‘Branzino bollito servito con Salsa Olandese’ (una salsa molto delicata preparata con uova, limone, burro e brodo. Gli ingredienti vanno amalgamati a temperatura ambiente e poi riscaldati a bagnomaria senza che l’acqua vada mai in ebollizione); un ‘Tacchino all’Italiana’; uno ‘Spumone Regina Elena’; della pasticceria, frutta, caffè, il tutto accompagnato da del vino ‘Bianco Soave’, del ‘Bardolino’ e del ‘Cinzano Secco’.
 
La cena, denominata «adunata gastronomica», venne ripetuta a Roma (come appreso da una lettera spedita da Mario Carli a Ferruccio Vecchi) l’anno successivo bandendo «ogni sussiego ufficiale e ogni convenzionalismo» nella «profonda bolgia» della ‘Bottega del Diavolo’ nell’Albergo ‘Èlite et Etrangers’, poi diventato l’‘Hotel Majestic’. Alla cena Benito Mussolini troppo impegnato scrisse poche righe di compiacimento per gli eventi futuristi nel tentativo di contenere politicamente l'entusiasmo delle frange rivoluzionarie del movimento marinettiano.

 

Guido Andrea Pautasso