EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA

La cucina futurista, regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità,
sembrerà ad alcuni tremebondi passatisti pazzesca e pericolosa:
essa invece vuol finalmente creare un'armonia tra il palato degli uomini e
la loro vita di oggi e di domani.
Filippo Tommaso Marinetti

«Mangia con arte per agire con arte»
, sosteneva Filippo Tommaso Marinetti, il primo a rivoluzionare secondo i principii della cucina futurista la gastronomia in Italia e nel mondo. Per scoprire la storia e i segreti della cucina degli artisti futuristi, leggete il volume di Guido Andrea Pautasso, Epopea della cucina futurista, pubblicato (in 300 copie numerate) dalle Edizioni Galleria Daniela Rallo di Cremona.

www.guidoandreapautasso.com
http://vampirofuturista.blogspot.it/

Traduzione in lingua russa di Irina Yaroslavtseva

Переводчик: Ярославцева Ирина



mercoledì 16 dicembre 2015

VERSILIA FUTURISTA MOSTRA FONDAZIONE VILLA BERTELLI FORTE DEI MARMI




VERSILIA FUTURISTA è una esposizione di libri, articoli, manifesti teorici, documenti cartacei, lettere, fotografie e cartoline originali, ed è incentrata sul ruolo svolto da Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, e dai suoi sodali, artisti e letterati che elessero la Versilia come ‘laboratorio’ privilegiato e speciale per le loro creazioni. Gli oltre cento documenti presentati per la prima volta al pubblico ricostruiscono una vera propria mappa di quegli eventi artistici, culturali e mondani, noti o fino ad oggi rimasti sconosciuti che animarono questa porzione magica del litorale toscano durante gli anni Venti, Trenta e Quaranta.  VERSILIA FUTURISTA non vuole però essere soltanto un ‘viaggio’ a ritroso nel Futurismo e nei fenomeni che a livello locale lo precedettero (come la cosiddetta ‘Repubblica di Apua’), bensì un percorso che si snoda attraverso i ricordi, la riscoperta di pubblicazioni e di documenti spesso dispersi o considerati marginali e che rappresentano in maniera significativa la Storia di un’epoca.
VERSILIA FUTURISTA, articolata secondo un criterio filologico e cronologico, che si snoda passando dalla rappresentativa ‘Repubblica di Apua’, e che finisce con il presentare al pubblico anche gli ultimi manifesti e documenti del movimento dei futuristi, intende far rivivere al pubblico le suggestioni di quanti, in Versilia, affascinati ed entusiasmati dal mito moderno di Marinetti e del Futurismo, seppero suggellare con un percorso unico ed inimitabile il trionfo dell’incontro dell’arte con la vita.
L’esposizione al di là del proporre materiali e documenti riguardanti Filippo Tommaso Marinetti e di artisti del calibro di Uberto Bonetti, Carlo Carrà, Primo Conti, Victor Aldo De Santis, Achille Funi, Krimer (al secolo Cristoforo Mercati), Bruno Munari, Osvaldo  Peruzzi, Thayaht (nome d’arte di Ernesto Michaelles), Ardengo Soffici e Lorenzo Viani, porta alla riscoperta di taluni personaggi meno noti che vissero nella Versilia storica, come Garibaldo Alessandrini e Vinicio Bertozzi, Giulio di Canale e Spartaco di Ciolo, che, con le loro ricerche artistiche e le sperimentazioni poetiche all’avanguardia, si avvicinarono al Futurismo ma che oggi purtroppo sono stati dimenticati dalla critica e dal grande pubblico. Oltre a presentare rarità documentarie eccezionali, VERSILIA FUTURISTA prevede un omaggio a Filippo Tommaso Marinetti con la presentazione del poema futurista da lui dedicato alle Cave di Marmo, “Il Poema delle Cave di Carrara”, letto da Marinetti stesso ai visitatori della Prima Mostra Celebrativa del Marmo -tenutasi a Carrara nell’estate del 1934- e poi pubblicato per la prima volta per i lettori della “Gazzetta del Popolo” di Torino il 31 ottobre dello stesso anno.
Tra le rarità previste in mostra segnaliamo: il pamphlet Apua Mater di Ceccardo Roccatagliata Ceccardi (che oltre ad essere un manifesto politico rivoluzionario è una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della Versilia e del popolo Apuano); le poesie futuriste di Vinicio Bertozzi, raccolte nel volume Rantoli di volo (stampato a Querceta nel 1936); e Maternità. Un atto di Krimer, opera teatrale rappresentata per la prima volta nell’ottobre del 1935 al Teatro del Giglio di Lucca (volume che risulta assente da ICCU, l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e dalle bibliografie dedicate allo scrittore e critico Cristoforo Mercati detto Krimer). Inoltre saranno esposte corrispondenze di Marinetti da Forte dei Marmi e lettere, cartoline e documenti di Garibaldo Alessandrini e dell’artista poliedrico Thayaht, assieme ad alcuni documenti legati alla presenza dei futuristi a Stazzema (scoperti e gentilmente prestati dal Dottor Maurizio Bertellotti).
In questo percorso, che fa emergere il rapporto esistente tra l’avanguardia del Futurismo e la Versilia, è prevista la straordinaria esposizione della Collezione della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso, proveniente dalla mostra Arts & Foods. Rituali dal 1851 tenutasi in occasione di EXPO2015 presso la Triennale di Milano, alla quale è stato dedicato il volume Cucina futurista. Manifesti teorici, menu e documenti edito da Abscondita (Milano 2015).
 
VERSILIA FUTURISTA è ideata e curata da Guido Andrea Pautasso, con la regia, l’organizzazione e l’allestimento di Jacopo Cannas.
L’esposizione VERSILIA FUTURISTA si terrà da venerdì 18 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016 presso la Fondazione Villa Bertelli, via Mazzini 200, Vittoria Apuana (Forte dei Marmi, Lucca). Inaugurazione venerdì 18 dicembre 2015 ore 18. 

EVENTI CORRELATI ALLA MOSTRA VERSILIA FUTURISTA
Pubblicazione del libro di Guido Andrea Pautasso, Versilia Futurista. Dalla Repubblica di Apua alle scorribande di Marinetti e dei futuristi in Versilia edito da Franchetirature (Pietrasanta)
Aperitivo Futurista con degustazione di polibibite e dell’aperitivo antialcoolico futurista Tango e spiegazione delle ricette.
Cena futurista nelle sale della mostra con la presentazione di ogni singolo piatto e le letture di testi marinettiani riguardo la cucina futurista e le ricette previste dal menu. 
Proiezione del video Epopea della cucina futurista e dell’ascolto delle musiche futuriste (tratte dal cd di Livio D’Amico ispirate al libro di Guido Andrea Pautasso, Epopea della cucina futurista).
Lectio magistralis sul tema La musica futurista e l’evoluzione del gusto musicale contemporaneo.  
Inoltre si prevede un evento speciale organizzato martedì 5 gennaio 2016 presso la Trattoria La Silvietta (Querceta, Lucca) sul tema Futurismo e tradizione: dal cacciucco all’incavolata con la lettura di alcune poesie scelte dal curatore della mostra Guido Andrea Pautasso e tratte dal libro del futurista Vinicio Bertozzi, autore di Rantoli di volo stampato  a Querceta nel 1936; un intervento speciale dedicato alla cucina di Corradina Catelani e la degustazione dell’originale Ponce preparato appositamente seguendo le ricette dell’epoca futurista dal barman Massimiliano Quintavalle. 
 

martedì 15 dicembre 2015

VLADIMIR MAJAKOVSKIJ IL PROLETARIATO VOLANTE A CURA DI GUIDO ANDREA PAUTASSO ABSCONDITA



Da Sanpietroburgo Guido Andrea Pautasso annuncia la pubblicazione presso la prestigiosa casa editrice Abscondita del volume di Vladimir Majakovskij Il proletariato volante con la traduzione sino ad ora inedita di Olga Zlobina.

 


Cambio della Guardia alla Fortezza di Pietro e Paolo
          

Guido Andrea Pautasso al Museo dell'Astronautica di San Pietroburgo rende omaggio a Yuri Gagarin, il primo uomo ad aver volato nello spazio.

PIERO MANZONI DIVORARE L'ARTE Presentazione ad Arenzano con Guido Andrea Pautasso e Luca Bochicchio


Luca Bochicchio & Guido Andrea Pautasso

Sabato 12 settembre si è tenuta ad Arenzano presso la prestigiosa Libreria Sabina la presentazione del volume di Guido Andrea Pautasso Piero Manzoni: Divorare l'arte (ELECTA 2015) con la straordinaria partecipazione del critico Luca Bochicchio (AdAC Università di Genova e curatore del MUDA Albisola Marina) che ha allargato la sua analisi riguardo il rapporto esistente tra arte e cibo presentando il volume Cucina Futurista. Manifesti teorici, menu e documenti (Abscondita 2015) curato sempre da Pautasso e presentato al pubblico in occasione degli eventi milanesi di EXPO2015. Bochicchio ha voluto così dimostrare al pubblico che l'arte non è fatta solo di parole ma si può anche gustare.



 Un particolare ringraziamento a Luca Bocchicchio e all'amico nonché titolare della Libreria Sabina, Gregorio che ha organizzato con grande cura l'evento.
Gregorio, Pautasso e Bochicchio

lunedì 19 ottobre 2015

CUCINA FUTURISTA ARTS&FOODS INTERVISTA A GUIDO ANDREA PAUTASSO


Riscoprire la cucina futurista, cibo come avanguardia del domani

Guido Andrea Pautasso, Marinetti e la mostra Arts&Foods

Leonardo Merlini, giornalista di askanews, alla mostra Arts&Foods. Rituali dal 1851, curata da Germano Celant: un’occasione per incontrare Guido Andrea Pautasso, per ragionare con lui sulla gastronomia dei futuristi e con l’occasione presentare il libro Cucina futurista. Manifesti teorici, menu e documenti (Abscondita, Milano 2015).

La cucina futurista, il cibo come avanguardia del domani

Incontro con Guido Pautasso dentro la mostra Arts and Foods

Milano (askanews) - "Rotelle tempiste di carciofi. Sono dei bei fondi di carciofi con un ripieno di crema, con lingua e giambone legati all'uovo e gratinati in forno, serviti con del burro fuso a parte, colato sopra ancora friccicante".
Una ricetta, questa volta non di un super chef, bensì ispirata al Futurismo italiano.
Guido Andrea Pautasso, saggista e studioso di vasta curiosità, l'ha inserita - ed è una sorta di inedito - nel suo libro dedicato alla cucina futurista, un fenomeno che occupa un certo spazio anche all'interno della grande mostra Arts & Foods che Germano Celant ha curato per Expo in Triennale a Milano. Un ragionamento, quello dei futuristi sulla cucina, che ha in nuce il senso di ricerca di un'arte totale portato avanti a inizio Novecento da Filippo Tommaso Marinetti e dai suoi ardimentosi sodali.
"Marinetti - ci ha spiegato Pautasso - aveva pensato a una serie di manifesti che testimoniavano l'evoluzione del suo percorso artistico, è partito dal teatro, è passato alla filosofia stessa, è andato alla cinematografia, ha rielaborato la danza, ha reinventato la musica con gli intonarumori, ma soprattutto ha trasformato la gastronomia in qualcosa di moderno".
Il nuovo, la velocità, il cambiamento, la lotta contro la pastasciutta che imbolsiva il popolo italiano... la storia della cucina futurista, fatta di ricette, ma anche di design e di menu e asciugamani in alluminio nel ristorante Santopalato, è storia di un'avanguardia che mantiene ancora oggi grande forza e attualità.
"Gli artisti - ha aggiunto Pautasso - diventavano dei chimici dell'intuizione, già lo facevano con i colori, ma questa volta arrivavano a operare direttamente con la gastronomia, toccando il cibo. Il cuoco diventa l'artista, l'artista diventa il cuoco".
Pautasso è un cronista appassionato e attraverso gli oggetti esposti in Triennale tratteggia un racconto che, come è didascalicamente corretto che sia, guarda anche al futuro.
"La cucina futurista - ha concluso lo studioso - è un modo diverso di pensare come mangiare domani".
Un domani che parte dalla riflessione sulla storia culturale in primis del nostro Paese, ma che abbraccia l'intera vita, come è giusto che la grande arte continui incessantemente a fare, anche oltre un secolo dopo il manifesto di Marinetti.
Leonardo Merlini
TESTO:
http://www.askanews.it/regioni/lombardia/la-cucina-futurista-il-cibo-come-avanguardia-del-domani_711635251.htm

VIDEO:
http://www.askanews.it/cultura/riscoprire-la-cucina-futurista-cibo-come-avanguardia-del-domani_711635170.htm

domenica 18 ottobre 2015

CUCINA FUTURISTA & MISCELAZIONE FUTURISTA: Fabio Denti e Matteo Cioffi in BarBusiness

Il giornalista Fabio Ivan Denti sulla rivista BARBUSINESS, nel numero di giugno, ha proposto ai lettori  il libro di Guido Andrea Pautasso Cucina Futurista. Manifesti teorici, menu e documenti (Abscondita, Milano 2015).


La cucina
FUTURISTA ALLA RIBALTA


Futurismo e gastronomia, un legame solido e ricco di spunti originali, a partire da quelli contenuti nel libro ‘La Cucina Futurista’, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1932, dove vennero raccolti i testi programmatici, i menu e le ricette ideate da cuochi, pittori e intellettuali che inseguivano il sogno di trasformare la tavola degli italiani in un originale laboratorio artistico. A distanza di 83 anni, Guido Andrea Pautasso, scrittore e artista poliedrico, ha presentato il volume ‘Cucina futurista. Manifesti teorici, menu e documenti’, edito da Abscondita, che rivela ai lettori ricette nuove, menu dalle forme straordinarie e componimenti poetici, anche ironici, dedicati al vino, che non hanno trovato collocazione nei libri di studio recentemente pubblicati sull’argomento.
Fabio Denti


Sullo stesso numero, Matteo Cioffi segnala il ritorno della mixability italiana e la riscoperta delle storiche polibibite inventate da Filippo Tommaso Marinetti e dagli artisti futuristi. Un fenomeno favorito dall’impegno di alcuni bartender, come Fulvio Piccinino (autore di un interessantissimo saggio La miscelazione futurista. Polibibite, la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni trenta, stampato da Cocchi Editore),che hanno voluto ricalcare ricette e stili che di fatto rappresentano gli albori e le origini del bere miscelato italiano. Il tutto riproposto in chiave moderna.




Fulvio Piccinino, autore di La miscelazione futurista (Cocchi Editore) in azione
Per ulteriori approfondimenti:
http://www.barbusiness.it/2015/07/il-ritorno-della-mixability-italiana/

venerdì 16 ottobre 2015

RECENSIONE DI CESARE DE MICHELIS A PIERO MANZONI DIVORARE L'ARTE "ARTEiN" ottobre 2015



Piero Manzoni o del "Grado Zero" 
L'ARTISTA HA INDICATO LA STRADA DI UN RADICALE RINNOVAMENTO


Piero Manzoni, a inseguirlo lungo i percorsi delle sue sperimentazioni, si rivela distante da ogni pratica del fare e quindi anche dell'arte come è stata intesa nel corso dei secoli, piuttosto sembra misurarsi con la paradossale consistenza dei pensieri - i concetti- se non addirittura delle parole, letteralmente inafferrabili nella loro impalpabile materia grafica o sonora, ma pesanti e resistenti come pietre - la similitudine, si sa, è di Carlo Levi - nella loro forza espressiva e irriducibili a un senso univoco, piuttosto luminose e cangianti come le riconosciamo nella poesia moderna. Un letterato, dunque, anche se tutt'altro che tradizionale, anzi programmaticamente sperimentale come i suoi coetanei della neoavanguardia, che infatti aveva per compagni di scuola, da Antonio Porta - alias Leo Paolazzi – a Nanni Balestrini, fino a Vanni Scheiwiller, coi quali condivise la scrittura di manifesti e la pratica di pubblicare riviste.
Non è casuale che le sue invenzioni affidino la loro durata alla testimonianza scritta - narrativa, poetica, filosofica, al racconto di sé, certo più affidabilmente che a quella visiva, esplicitando un'affinità linguistica altrimenti non facilmente riconoscibile: in principio piuttosto che l'opera sta l'idea, che si rivela prima in parole, magari heideggerianamente scomposte per svelarne il senso originario, che invece nella metafora delle performance si occulta, chiedendo un arduo impegno ermeneutico.
Quando, il 21 luglio I960 la galleria Azimut - la stessa insegna della rivista di Manzoni e Castellani - invitò alla Consumazione dell'arte dinamica del pubblico divorare l'arte, il pubblico, di fronte a 150 uova sode contrassegnate dall'impronta del pollice dell'autore, in poco più di un'ora fece sparire le "sculture da mangiare" in un rito di comunione nel quale l'opera si con-fondeva con lo spettatore mutandone il destino.
L'arte, insomma, non c'era più, negata nella sua stessa essenza, mentre acquistava risalto il discorso che proclamava la fine di ogni estetismo retorico e sentimentale e indicava un percorso di radicale cambiamento, che dalle Uova, attraverso le modelle delle Opere vive, gli oggetti bianchi degli Achrome, i palloncini dei Corpi d'aria o dei Fiato d'artista, i rotoli di carta delle Linee, arrivava sino alle scatolette di Merda d'artista, e cioè a una sorta di grado zero della scrittura e dell'arte, dal quale si poteva soltanto ri-cominciare da capo.
Tutto questo diventa ora evidente leggendo il bel libro di Guido Andrea Pautasso, Piero Manzoni. Divorare l'arte (Electa, pp. 176 illustrate, € 22,00).

Cesare De Michelis