IL TERMINE GASTROFOLLIA E CUCINA FUTURISTA DI
GUIDO ANDREA PAUTASSO
Il termine GASTROFOLLIA è stato utilizzato da Giampiero Mughini per recensire il libro Epopea della cucina futurista di Guido Andrea Pautasso ed è così entrato a far parte del nostro dizionario italiano. Vediamo però la storia del termine...
gastrofollia (gastro-follia), s.
f. (scherz.) Eccentricità
gastronomica; preparazione gastronomica stravagante e insolita.
◆ È un Natale di
«gastrofollia». Nell’era del fitness e delle diete, i divi di Hollywood
scoprono che si può peccare di gola anche senza mangiare. Così, ecco Tom
Cruise e Penelope Cruz
abbandonarsi al relax dell’idromassaggio in una vasca di Salice salentino.
Eccentrici? Forse, ma non sono i soli. (R[affaele] Lor [usso],
Repubblica, 23 dicembre 2001, p.
29, Cronaca) • «Un gelato al limòn», cantava qualche anno fa Paolo
Conte. Oggi, suonerebbe più facilmente «Un gelato al
porcìn». O al peperone, al finocchietto selvatico, allo stracchino. Nessuna
gastro-follia in nome del nuovo che avanza: si tratta semplicemente di gelati e
sorbetti che hanno abdicato allo zucchero, per trasformarsi in inusuali
compagni di piatto delle ricette più creative e curiose. (Licia
Granello, Repubblica, 19 maggio 2002, p. 25, Cronaca).
Composto dal confisso gastro- aggiunto al s. f. follia.
Già attestato nella Stampa del 20 marzo 1992, p. 18 (Edoardo Raspelli),
nella variante grafica gastro follia.
Il termine GASTROFOLLIA
è stato quindi rispolverato da Giampiero Mughini nell’agosto 2010 nel
recensire il volume di Guido Andrea Pautasso, Epopea della Cucina Futurista
(Edizioni Galleria Daniela Rallo, Cremona 2010).
A sua volta Pierluigi Battista lo ha menzionato nella sua
rubrica “Piazza Grande” ne “Il Corriere della Sera” recensendo a sua volta la recensione di Mughini.
La lunga incertezza
del teologo ritardatario.
Menu futurista Non sarà che questi futuristi, anche a tavola, erano,
fantozzianamente parlando, una boiata pazzesca?
...«Bello il futurismo, però... Sì, d’accordo, come era bello, dinamico, intelligente il futurismo, per carità. Va bene, giù il cappello davanti alla colossale opera di Filippo Tommaso Marinetti. Ci avete convinto. Però, un solo però: ispirato da un libro di Guido Andrea Pautasso (Mangiare con arte per agire con arte) recensito su Libero da Giampiero Mughini. Un peana alla “gastrofollia” futurista in cui viene illustrato il menu tipico creato ad arte da quel manipolo di artisti e poeti così creativi, così innovativi, così dinamitardi. E dunque, spiluccando qui e là: “Antipasto intuitivo”; “Aerovivanda tattile, con rumori ed odori”; “Ultravirile”; “Carneplastico”; “Dolcelastico”; “Reticolati del Cielo”; “Frutti d’Italia”; “Equatore + Polonord”. Dopo aver idealmente assaporato queste prelibatezze, si ripropone umilmente un interrogativo semplice semplice, certamente rozzo, sicuramente grossolano: non sarà che questi futuristi, anche a tavola, erano, fantozzianamente parlando, una boiata pazzesca? “Aerovivanda tattile, con rumori ed odori". Ma dai, è proprio una boiata pazzesca. Buon appetito»...
...«Bello il futurismo, però... Sì, d’accordo, come era bello, dinamico, intelligente il futurismo, per carità. Va bene, giù il cappello davanti alla colossale opera di Filippo Tommaso Marinetti. Ci avete convinto. Però, un solo però: ispirato da un libro di Guido Andrea Pautasso (Mangiare con arte per agire con arte) recensito su Libero da Giampiero Mughini. Un peana alla “gastrofollia” futurista in cui viene illustrato il menu tipico creato ad arte da quel manipolo di artisti e poeti così creativi, così innovativi, così dinamitardi. E dunque, spiluccando qui e là: “Antipasto intuitivo”; “Aerovivanda tattile, con rumori ed odori”; “Ultravirile”; “Carneplastico”; “Dolcelastico”; “Reticolati del Cielo”; “Frutti d’Italia”; “Equatore + Polonord”. Dopo aver idealmente assaporato queste prelibatezze, si ripropone umilmente un interrogativo semplice semplice, certamente rozzo, sicuramente grossolano: non sarà che questi futuristi, anche a tavola, erano, fantozzianamente parlando, una boiata pazzesca? “Aerovivanda tattile, con rumori ed odori". Ma dai, è proprio una boiata pazzesca. Buon appetito»...
Oggi il termine GASTROFOLLIA
è inserito nel Dizionario dell’ONLI l'Osservatorio
Neologico della Lingua Italiana che riporta la definizione ufficiale e che noi di conseguenza riproponiamo fedelmente:
gastrofollia (gastro-follia), s. f.
(Scherz.) Eccentricità
gastronomica; preparazione gastronomica stravagante e insolita.
- Sì, d'accordo, come era bello, dinamico, intelligente il futurismo, per carità. Va bene, giù il cappello davanti alla colossale opera di Filippo Tommaso Marinetti. Ci avete convinto. Però, un solo però: ispirato da un libro di Guido Andrea Pautasso («Mangiare con arte per agire con arte») recensito su «Libero» da Giampiero Mughini. Un peana alla «gastrofollia» futurista in cui viene illustrato il menu tipico creato ad arte da quel manipolo di artisti e poeti così creativi, così innovativi, così dinamitardi. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 25 agosto 2010, p. 28).
Già attestato in: Stampa, 20 marzo 1992, p. 18
(Edoardo
Raspelli)
Tipo:
Confissazione
/ Prefissoide
Pubblicato in:
Neologismi quotidiani, Firenze 2003
Il Vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai giornali, Roma
2008.
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