Electa presenta il quarto volume della
serie speciale della collana Pesci rossi che comprende studi e ricerche
sui diversi aspetti della produzione artistica di Piero Manzoni, arricchita da
materiali talora inediti e realizzata in stretta collaborazione con la
Fondazione Piero Manzoni che da sempre svolge e promuove studi sulla figura
dell’artista.
Il volume appartiene alla serie
inaugurata nel 2013, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di
Piero Manzoni. L’autore, Guido Andrea Pautasso, presenta un’analisi delle opere
di Manzoni legate a quella che potrebbe essere definita l’Arte alimentare dell’artista,
con un saggio critico corredato da apparati fotografici e documenti d’archivio,
alcuni non ancora noti.
Il testo mette in luce la straordinaria unicità
di una ricerca sperimentale che trova le sue radici nella creazione e nella
formulazione di un linguaggio espressivo d’avanguardia fondato anche su un
allargamento di orizzonti della percezione sensoriale dello spettatore.
La proposta di Manzoni di approdare ad
una sorta di speciale cucina d’idee e ad un’arte commestibile è
resa esplicita nelle esplorazioni da lui compiute con le Uova e con l’utilizzo
di panini fissati sulle tele per la realizzazione di quadri definiti Achrome. Manzoni si distinse nella sua
scelta artistica e operativa instaurando quello che allora, in Italia e nel
panorama artistico internazionale, era un inedito rapporto diretto tra l’opera
d’arte e lo spettatore; come avvenne con la suggestiva performance, intitolata Consumazione dell’arte Dinamica del
pubblico Divorare l’arte, del 21 luglio 1960 alla Galleria Azimut, dove al
pubblico venne offerta la possibilità di nutrirsi delle sue Uova: sculture
effettivamente ‘mangiabili’. Mediante le sperimentazioni con le Uova (così come avvenne anche con i panini-Achrome) l’artista cercò, utilizzando i
materiali della vita quotidiana, di costruire un inedito vocabolario espressivo
basato sulla polisensorialità.
Il volume, in libreria nei mesi di Expo
Milano 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita, propone inoltre un excursus sull’Arte alimentare. Per
una breve storia degli artisti d’avanguardia in cucina. Quasi come in una
premessa storiografica, Guido Andrea Pautasso porta alla luce quello speciale
legame esistente, spesso e volentieri rimasto sconosciuto, tra l’Arte e la Gastronomia,
prendendo in considerazione un lasso di tempo che va dal 1913 e il 1963, anno
della tragica scomparsa di Piero Manzoni. Da Le Cubisme Culinaire del
critico e scrittore Guillaume Apollinaire al Manifesto della cucina
futurista di Filippo Tommaso Marinetti; dal testo surrealista Le dîner
de Gala di Salvador Dalí alla tazza da tea ricoperta di pelo di gazzella di
Le Déjeuner en fourrure di Meret Oppenheim, dalle opere di Daniel
Spoerri alle sculture degli artisti Pop; sino a riscoprire la ricetta di Lucio Fontana
per la preparazione dell’Asado con cuero alla cirolla destinata ai lettori della storica rivista
“La Cucina Italiana”. Accanto ad un’analisi puntuale dei significati
connessi alle interpretazioni dell’evento-mostra Consumazione dell’arte,
l’autore lascia emergere le possibilità interpretative che le Uova e i panini-Achrome celano, evidenziando alcuni punti di contatto non solo con
il pensiero filosofico di Roland Barthes, con gli aspetti meno noti della
cultura esoterica ma anche con le tecniche del calligrafismo giapponese, con le
azioni del movimento artistico giapponese Gutai e con il pensiero Zen. Mentre nel
saggio Brera e l’anarchico aristocratico
Manzoni, si delinea la storia di Piero Manzoni immerso nella sua Milano,
città neo-industrializzata che negli anni del secondo dopoguerra era pervasa da
stimoli creativi e da una vitalità ineguagliabile. Con l’ausilio di apparati
fotografici e materiale documentario vengono testimoniati i rapporti di Manzoni
con gli intellettuali e gli artisti dell’epoca (tra cui Fontana, Enrico Baj,
Asger Jorn, solo per ricordarne alcuni); con gli amici - Renato Pozzetto, Bruno
Lauzi e Enzo Jannacci - con i quali pranzava nelle trattorie del vecchio
quartiere milanese di Brera, diventato una sorta di ‘cittadella degli artisti’ paragonabile
alla parigina Saint-Germain des Pres e magistralmente raccontata nelle pagine
de La vita agra da Luciano Bianciardi;
le serate trascorse in compagnia di Gualtiero Marchesi al ristorante Mercato
in via Bezzecca, dove il futuro maestro della Nuova Cucina Italiana iniziò
il suo cammino di affermato chef e food-designer ma anche le frequentazioni
internazionali con il pittore situazionista inglese Ralph Rumney e l’amicizia
con il collezionista d’arte americano Edward Bryant.
Guido Andrea Pautasso (Milano, 1969):
saggista e artista. Si occupa di arte moderna e contemporanea ed è studioso
delle avanguardie artistiche e letterarie del Novecento e del fenomeno della
Controcultura in Italia. Ha collaborato alla realizzazione del palinsesto dei
programmi culturali di Rai3; con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani,
ed è stato consulente letterario per varie case editrici. Ha curato i libri
dell’architetto Tiziano Lera, Architettura
del benessere (Maschietto & Musolino) e La casa dell’uomo tra arte e natura (Polistampa); inoltre ha
pubblicato studi tematici specialistici come Epopea della cucina futurista (Edizioni Galleria Daniela Rallo) e Cucina futurista. Manifesti teorici, menu e
documenti (Abscondita) e ha realizzato il sito dedicato alla gastronomia di
Marinetti www.cucinafuturista.blogspot.it
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