EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
La cucina futurista, regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità,
sembrerà ad alcuni tremebondi passatisti pazzesca e pericolosa:
essa invece vuol finalmente creare un'armonia tra il palato degli uomini e
la loro vita di oggi e di domani.
Filippo Tommaso Marinetti
«Mangia con arte per agire con arte», sosteneva Filippo Tommaso Marinetti, il primo a rivoluzionare secondo i principii della cucina futurista la gastronomia in Italia e nel mondo. Per scoprire la storia e i segreti della cucina degli artisti futuristi, leggete il volume di Guido Andrea Pautasso, Epopea della cucina futurista, pubblicato (in 300 copie numerate) dalle Edizioni Galleria Daniela Rallo di Cremona.
www.guidoandreapautasso.com
http://vampirofuturista.blogspot.it/
Traduzione in lingua russa di Irina Yaroslavtseva
Переводчик: Ярославцева Ирина
sembrerà ad alcuni tremebondi passatisti pazzesca e pericolosa:
essa invece vuol finalmente creare un'armonia tra il palato degli uomini e
la loro vita di oggi e di domani.
Filippo Tommaso Marinetti
«Mangia con arte per agire con arte», sosteneva Filippo Tommaso Marinetti, il primo a rivoluzionare secondo i principii della cucina futurista la gastronomia in Italia e nel mondo. Per scoprire la storia e i segreti della cucina degli artisti futuristi, leggete il volume di Guido Andrea Pautasso, Epopea della cucina futurista, pubblicato (in 300 copie numerate) dalle Edizioni Galleria Daniela Rallo di Cremona.
www.guidoandreapautasso.com
http://vampirofuturista.blogspot.it/
Traduzione in lingua russa di Irina Yaroslavtseva
Переводчик: Ярославцева Ирина
domenica 12 dicembre 2010
SUL SITO MESSICANO UNIVISION.COM IL VIDEO DI EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
Sul sito messicano UNIVISION.COM è visibile il video di Livio D'Amico ispirato dal libro di Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista (Edizioni Galleria Daniela Rallo - Cremona)
http://www.univision.com/uv/video/Cucina-futurista-futurismo/id/1570000769
CRUCIVERBA 112 SEGNALA LA PUBBLICAZIONE DI EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
IL SITO MESSICANO SEAFLOG.COM SEGNALA IL VIDEO DI EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
Alla voce: buscar video sobre cucina futurista il sito messicano www.seaflog.com segnala il video di Livio D'Amico ispirato dal libro di Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista (Edizioni Galleria Daniela Rallo - Cremona)
http://www.seaflog.com/buscar-videos/ver-video/cucina-futurista-futurismo-1570000769.html
SUL SITO WEBSTER.IT EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
IL SITO BOLLYWO.COM SEGNALA IL VIDEO DI EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
domenica 5 dicembre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA al Salone del Libro Usato
giovedì 2 dicembre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA di Guido Andrea Pautasso presentato a PARMA
Giovedì 16 dicembre alle ore 19 a Parma presso KiKa Events (via di Langhiarano 170/A) in occasione dell'evento LA NOTTE DEL LIBRO sarà presentato al pubblico il volume Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso (Edizioni Galleria Daniela Rallo - Cremona)
All'evento saranno presentati libri di
Lorenzo Lasagna CINQUE E UNA NOTTE
Jacopo Masini POLPETTE
Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista
CONVERSAZIONE CON GLI AUTORI DI GUIDO CAVALLI
per info:
www.kikaevents.com
info@kikaevents.com
tel./fax +39 0521 921956
martedì 23 novembre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA È SU YOUTUBE
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA in vendita su www.dvd.it
lunedì 22 novembre 2010
Il blog www.blog.ilcantonale.it segnala EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
IL SITO www.tapirulan.it e EPOPEA DELLA CUCINA FUTURSITA
Il libro Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso in vendita su www.deastore.com
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA in vendita sul sito www.Club-Store.it
PRESENTATO A il bonTà a Cremona il libro EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA di Guido Andrea Pautasso
ilBonTà 12-15 NOVEMBRE 2010
di Elisabetta Quinzani
Gusto, benessere e salute. Ai nastri di partenza la VII edizione della rassegna il BonTà
Prosegue a pieno ritmo il percorso delle manifestazioni organizzate da CremonaFiere. Dopo CremonAntiquaria, Mondomusica, La Fiera Internazionale del Bovino da Latte è ora arrivato il momento della Manifestazione più golosa: Il BonTà. Arrivato alla VII edizione il Salone Italiano delle Eccellenze Enogastronomiche Artigianali e delle Attrezzature Professionali (12-15 novembre 2010 presso il Quartiere Fieristico di Cremona). La manifestazionesi qualifica come punto di riferimento per i professionisti del settore, i gourmet e gli appassionati del mondo della gastronomia;
fin dai suoi esordi nel 2004 la manifestazione si è caratterizzata per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche, nel tempo ha ampliato sempre più il suo raggio di azione fino a contare 2.000 tipologie di prodotti esposti, oltre 300 espositori, 10 ore di degustazione e una visibilità mediatica forte di oltre sessanta giornalisti accreditati. Il BonTà è una manifestazione che, dopo essersi affermata su tutto il territorio nazionale, ora punta verso l’estero. Già nelle passate edizioni sono state molte le delegazioni di buyers internazionali arrivati a Cremona per scoprire le particolarità dell’agroalimentare italiano e certamente quest’anno non sarà da meno. Il filo conduttore dell’edizione 2010 è il rapporto
tra gusto, benessere e salute; il ‘Premio Cremona’, la Prima Selezione del Salame Artigianale Italiano va proprio in questa direzione. La kermesse ha il suo punto di forza nel vasto settore espositivo che attira sempre una folla di appassionati oltre che ristoratori, sono stati oltre 42.000 nella ultima edizione. Nonmeno importanti sono gli appuntamenti che definire collaterali è riduttivo. E’ arrivato invece alla
quinta edizione il Campionato mondiale dei formaggi Cheese of the Year, con oltre 40 formaggi in gara italiani e stranieri. Nella scorsa edizione l’attenzione dei buongustai si era focalizzata sulle paste ripiene e in particolare il tortello; quest’anno il gastronomo e giornalista gastronomico Osvaldo Murri ha voluto prendere
in esame una preparazione tradizionale che ormai sempre più raramente si trova nei ristoranti e sulle tavole degli italiani: il timballo di riso. Da giugno a settembre Murri ha dato vita ad una sfida che vedrà la conclusione nell’ambito de Il BonTà: 198 chef si sono affrontati nella preparazione di questo primo piatto caro alla tradizione gastronomica italiana e 40 sono arrivati alla selezione finale per conquistare il prestigioso premio Cremuna d’Oor o la Targa d’Argento. Sempre per quanto riguarda i concorsi anche il dolce vuole la sua parte: la sesta edizione del Miele Cremonese più Buono vedrà impegnati 60 produttori, per la stragrande maggioranza non professionisti, ma persone amanti dell’apicoltura, che porteranno alla giuria più di una tipologia di miele. Il rapporto tra cibo e salute è indissolubile e oggi molto caro ai consumatori sempre più attenti a ciò che comprano
da portare in tavola; Il BonTà ha sempre seguito questi temi con grande attenzione ed ha dedicato ampi spazi di confronto ed informazione al rapporto cibo-salute. Anche
quest’anno sono diversi gli appuntamenti dedicati a questi tematiche. La tavola rotonda ‘Le produzioni agroalimentari di eccellenza del Made in Lombardia: qualità e sicurezza’, organizzata da Confagricoltura Donna Lombardia, sarà al centro della giornata di domenica 14 novembre. ‘L’educazione alimentare come valore aggiunto: per il produttore, per il consumatore e per i prodotti’ è il titolo dell’incontro organizzato dall’associazione Prevenzione in Azione Onlus; le problematiche della celiachia, che già erano state affrontate l’anno scorso, saranno protagoniste di due appuntamenti: il corso di formazione sul gluten free per gelaterie, bar e bed & breakfast e il laboratorio di cucina senza glutine rivolto ai bambini da 5 ai 10 anni che ha lo scopo di avvicinare i bambini alle lavorazioni senza glutine.
Non mancheranno poi le proposte prettamente culturali: la presentazione del IV volume della collana Il BonTà, un libro double face dal titolo ‘Arte e Gastronomia’ e ‘Quadri e Colori’ a cura di Carla Bertinelli Spotti, Mario Marubbi e Ambrogio
Saronni; l’incontro con Roberto Codazzi e Carla Bertinelli Spotti su ‘La musica e la cucina al tempo di Antonio Stradivari’ e la presentazione di due tavole settecentesche, una solo da ammirare, l’altra con pietanze da degustare, imbandite dai giovani Chef della Scuola Alberghiera Einaudi di Cremona, dagli Chef dell’Associazione Strada del Gusto Cremonese e Callas Fiori con la regia di Attilia Fabbri Dall’Oglio. Sempre per quanto riguarda le letture un curioso libro presentato dall’autore, Guido Andrea Pautasso, ‘Epopea della Cucina Futurista’, un’opera recensita significativamente da Giampiero Mughini su ‘Libero’, da Pierluigi
Battista giornalista de ‘Il Corriere della Sera’ e persino segnalato in Giappone da ‘Italian Futurism’; il volume è stato definito come il libro più esauriente dedicato alla gastronomia futurista, uno degli aspetti più insoliti, provocatori e tuttavia legati alla quotidianità, del movimento
fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909.
sabato 13 novembre 2010
La recensione al il libro Epopea della Cucina Futurista di Elisabetta Quinzani
mercoledì 10 novembre 2010
A il BonTà Epopea della Cucina Futurista Film di Livio D'Amico
A il BonTà presso il Salone Eventi venerdì 12 novembre alle ore 18 in occasione della presentazione del volume Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso (Collezione Santopalato - Edizioni Galleria Daniela Rallo - Cremona) verrà proiettato in anteprima il film Epopea della Cucina Futurista di Livio D'Amico ispirato dal libro.
sabato 6 novembre 2010
Epopea della Cucina Futurista presentato a il BonTà a Cremona
Il libro di Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista (Edizioni Galleria Daniela Rallo) sarà presentato dall'autore a Cremona venerdì 12 novembre alle ore 18 (Salone Eventi) presso Il BonTà Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali e delle attrezzature professionali.
SALONE EVENTI venerdì 12 novembre ore 18 CremonaFiere (Cremona)
Il Salone BonTà si pone come canale commerciale privilegiato per i piccoli e medi produttori di eccellenze enogastronomiche italiane ed estere, e per i produttori delle migliori attrezzature professionali per il settore alimentare.
Il segreto del successo de Il BonTà sta nella sua formula originale perché è l’unico evento in Italia che riesce a coniugare perfettamente la partecipazione di operatori professionali e dei buongustai.
Il Salone è allestito presso la Fiera di Cremona, che è il secondo polo fieristico della Lombardia dopo la struttura di Milano, e raggiunge una superficie espositiva coperta di 55.000 metri quadrati, a cui si deve naturalmente aggiungere l’area espositiva esterna e di servizio di oltre 165.000 metri quadrati.
Il BonTà Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali e delle attrezzature professionali
http://www.cremonafiere.it/module-mContent-view_pagelayout-id_pagelayout-40-newlang-ita.phtml
COME RAGGIUNGERE Il BonTà a CREMONAFIERE
da Milano
* autostrada A1 Milano - Bologna, a Piacenza svincolo per autostrada A21 direzione Brescia, uscita Cremona, seguire indicazioni Fiera
* autostrada A4 Milano - Venezia, a Brescia svincolo per autostrada A21 direzione Piacenza, uscita Cremona, seguire indicazioni Fiera
da Venezia/Verona
autostrada A4 Venezia - Milano, a Brescia svincolo per autostrada A21 direzione Piacenza, uscita Cremona, seguire indicazioni Fiera
da Torino
autostrada A21 Torino - Piacenza - Brescia, direzione Brescia, uscita Cremona, seguire indicazioni Fiera
da Bologna/Firenze
autostrada A1 Firenze - Bologna - Milano, a Piacenza svincolo per autostrada A21 direzione Brescia, uscita Cremona, seguire indicazioni Fiera
IN TRENO
Stazione di Cremona (www.trenitalia.com). Linea Milano - Mantova. Linea Piacenza - Cremona; Linea Fidenza - Cremona; Linea Brescia - Cremona.
IN AEREO
* da aeroporto Milano Linate (LIN) (www.sea-aeroportimilano.it): autobus n° 73 per piazza San Babila, metropolitana Linea rossa per Loreto, cambio con Linea Verde fermata Centrale (Stazione Ferroviaria Centrale di Milano);
* da aeroporto Malpensa (MXP) (www.sea-aeroportimilano.it): treno Malpensa Express ogni 30' per Milano stazione Cadorna e metropolitana Linea Verde per fermata Centrale (Stazione Ferroviaria Centrale di Milano);
* da Aeroporto Bergamo (BGY) (www.sacbo.it): autobus per Brescia Autostazione CIBA (presso Stazione Ferroviaria). Info: www.autostradale.it Call center 035 318472
PROGRAMMA EVENTI il BonTà 12-15 novembre 2010
VENERDI’ 12 novembre 2010
10,30 - AREA CHEESE:
CONCORSO Cheese of the year – 5° Campionato mondiale dei formaggi
Oltre 100 formaggi in gara provenienti da tutto il mondo per eleggere il
formaggio dell’anno.
Organizzato da CremonaFiere
14,30 – AREA EVENTI:
L’educazione alimentare come valore aggiunto: per il produttore, per il consumatore e per i prodotti
Organizzato da Associazione Prevenzione in Azione ONLUS
18,00 – AREA EVENTI:
Presentazione del Libro “Mangiare con Arte per Agire con Arte”
Epopea della cucina futurista di Guido Andrea Pautasso
Organizzato da Edizioni Galleria Daniela Rallo
SABATO 13 novembre 2010
11,00 - AREA EVENTI:
Tavola rotonda – Presentazione del IV Volume della Collana Il BonTà
“ARTE E GASTRONOMIA”
Contenente i seguenti saggi
“Le tentazioni del gusto” - di Mario Marubbi
“Cucina antica: immagini e parole” – di Carla Bertinelli Spotti
“QUADRI E COLORI”
“Ricette a colori” - di Ambrogio Saronni
Organizzato da CremonaFiere
14,00 - AREA EVENTI:
Concorso il Miele Cremonese più Buono
Sesta edizione del concorso dei mieli cremonesi
Presenta l’evento Esterina Mariotti
Organizzato dall’Associazione Produttori Apistici della Provincia di Cremona con il contributo di Camera di Commercio di Cremona, Provincia di Cremona Settore Agricoltura Caccia e Pesca e Associazione Strada del Gusto Cremonese
15,00 - AREA CHEESE
Presentazione sulla Tecnica dell’Assagio
Organizzato da ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino)
17,00 - AREA CHEESE
Presentazione sulla Tecnica dell’Assagio
Organizzato da ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino)
DOMENICA 14 novembre 2010
12,00 - AREA EVENTI:
Presentazione guida ristoranti de “La Provincia” di Cremona
Organizzato da “La Provincia” di Cremona
12,30 - AREA EVENTI:
Premiazione Cheese of the Year 2010
Premiazione della quinta edizione del Cheese of the Year - Campionato
Mondiale dei Formaggi
16,00 - AREA EVENTI:
La musica e la cucina al tempo di Antonio Stradivari
A cura di Roberto Codazzi e Carla Bertinelli Spotti
Roberto Codazzi presenterà le novità musicali all’epoca di Antonio Stradivari
mentre Carla Bertinelli Spotti presenterà l’arrivo della cucina francese, mediante
135 ricette divulgate da un almanacco del 1794
Il settecento e le novità in cucina
A cura di Attilia Fabbri Dall’Oglio
Attilia Fabbri Dall’Oglio presenterà ricette settecentesche di cucina francese
Gli allievi della Scuola Alberghiera Einaudi, gli Chef dell’Associazione Strada del Gusto Cremonese e Giampi di Callas Fiori, realizzeranno una tavola scenografica e una per le degustazioni.
Organizzato da Accademia Italiana della Cucina, Camera di Commercio di Cremona, e Associazione
Strada del Gusto Cremonese in collaborazione con Scuola Alberghiera Luigi Einaudi e Callas Fiori
11,00 - AREA CHEESE
Le produzioni agroalimentari di eccellenza del ‘made in Lombardia’: qualità e sicurezza
Organizzato da Confagricoltura Donna Lombardia
14,30 - AREA CHEESE
Laboratorio di cucina senza glutine merenda per bambini dai 5 ai 10 anni
Scopo del corso è avvicinare i bambini alle lavorazioni senza glutine, facendo
mettere direttamente le “mani in pasta” nella preparazione di pizza, biscotti e
piadina farcita con crema di nocciole.
Al termine del corso “Merenda per tutti i piccoli chef”
Organizzato da Associazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus in collaborazione con Molino Rivetti
18,00 - AREA CHEESE
Presentazione sulla Tecnica dell’Assagio
Organizzato da ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino)
Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali
e delle attrezzature professionali 12-15 novembre 2010
LUNEDI’ 15 novembre 2010
10,30 - AREA EVENTI:
Corso di formazione sul senza glutine per gelaterie, bar e bed&breakfast
Scopo del corso è informare in merito ad ingredienti ed alimenti che possono
essere scelti per le preparazioni senza glutine e le attenzioni da porre affinché,
dallo stoccaggio al servizio, non si corrano rischi di contaminazione da glutine
accidentale o crociata.
Organizzato da Associazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus
10,30 - AREA CHEESE:
PREMIO CREMONA – 1° Selezione del Salame Artigianale Italiano
Da un territorio in cui la tradizione di questa eccellenza affonda le radici in una
storia antichissima, nasce il Premio Cremona per il migliore salame artigianale
italiano.
Organizzato da CremonaFiere
13,00 - AREA EVENTI:
Premiazione Premio Cremona – 1° Selezione del Salame Artigianale Italiano
Premiazione della prima edizione del Premio Cremona
14,00 - AREA EVENTI:
I timballi di riso nella tradizione italiana:
"Recuperare, i piatti e le componenti alimentari della tradizione che rischiano di
scomparire dalla Tavola Italiana", questo è il senso del concorso “Il Timballo di
Riso nella Tradizione Italiana”. Recuperare queste leccornie attraverso gli Chef
per riproporli nei loro menù è il secondo scopo dell'evento che ha visto il
coinvolgimento di oltre 200 ristoratori a concorrere a questo fine. Da giugno a
settembre i piatti che meglio si sono distinti per tipicità e composizione verranno
premiati. Quanti dei trenta piatti selezionati prenderanno il Cremuna d'OOR e
quanti gli Chef otterranno la Gran Menzione alla Professione dal dipartimento
del turismo di ISNART e OSPITALITA’ ITALIANA?.
Ospiti di Pregio saranno: Francesco Moser (campione del mondo di ciclismo).
Chiappini Dattilo e Sergio Carboni, Chef Stellati rispettivamente di Piacenza e
di Cremona.
Piero Zagara di ISNART, e Osvaldo Murri, giornalista enogastronomo e
conduttore dell'evento.
Organizzato da Strapiace
Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali
e delle attrezzature professionali 12-15 novembre 2010
TUTTI I GIORNI
10 ore di degustazioni
n.b. il programma è suscettibile di variazioni
martedì 2 novembre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA SU UNILIBRO.IT
Il libro Epopea della Cucina Futurist di Guido Andrea Pautasso (Edizioni Galleria Daniela Rallo - Cremona) a lo trovi in vendita anche su
www.unilibro.it
http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-pautasso_guido_a_/isbn-9788890377310/mangiare_con_arte_per_agire_con_arte_epopea_della_cucina_futurista_ediz_numerata_.htm
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA E BESTSHOPPING.COM
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA SU DELCAMPE.NET
venerdì 29 ottobre 2010
IL SITO CIAO! SEGNALA EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
mercoledì 27 ottobre 2010
Novità EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA SU MERIGOARTBOOKS
lunedì 25 ottobre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA SU KIJIJI
venerdì 22 ottobre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA su ANOBII
Il sito www.antelitteram.com e il servizio PRESSToday segnalano EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
RSS NOTIZIE SEGNALA LA PUBBLICAZIONE DI EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA IN VENDITA SU IBS.IT
giovedì 21 ottobre 2010
Lo Chef Livio Guazzotti ispirato da Epopea della Cucina Futurista reinterpreta un piatto di Fillìa
Lo Chef Livio Guazzotti dopo aver letto il volume di Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista ha reinterpretato la ricetta del "Carneplastico" di Fillìa e la riprone nel sito www.mistercarota.com
NEOCARNEPLASTICO DI LIVIO GUAZZOTTI
http://www.mistercarota.com/specia/neocarneplastico-2010-guazzo13.htm
NEOCARNEPLASTICO DI LIVIO GUAZZOTTI
http://www.mistercarota.com/specia/neocarneplastico-2010-guazzo13.htm
martedì 19 ottobre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA IN VENDITA SU EBAY
venerdì 15 ottobre 2010
L'ASSOCIAZIONE LUPO DELLA STEPPA SEGNALA EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
martedì 12 ottobre 2010
LADYBLITZ segnala EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
sabato 9 ottobre 2010
Epopea della cucina futurista segnalato da IL BLOGGATORE
Il volume Epopea della Cucina Futurista è segnalato da IL BLOGGATORE.
border="0" alt="Il Bloggatore Cucina" />
IL BLOGGATORE è un aggregatore di feed on line, orientato in origine a tutti quei blog che trattavano argomenti legati al mondo dell’informatica. Successivamente è stato creato un nuovo spazio, dedicato esclusivamente alla CUCINA, disponibile in queste pagine.
In particolare, un aggregatore di feed on line come “Il Bloggatore” consente di aumentare la visibilità dei blog che vi sono iscritti, consentendo a tutti coloro che possiedono dei propri blog di avere a disposizione una sorta di “finestra virtuale” grazie alla quale entrare maggiormente in contatto con chi vuole leggere le notizie pubblicate al loro interno. Esso può diventare un’utile mezzo di collegamento tra tutti coloro che si trovano a navigare su Internet alla ricerca di informazioni e chi effettivamente fornisce tali informazioni tramite il proprio blog.
attraverso IL BLOGGATORE viene realizzata una reale promozione dei blog partecipanti.
Se sei un utente che vuole trovare informazioni e notizie culinarie, allora sei nel posto giusto! Utilizza l’utile strumento di ricerca, per un’informazione specifica, oppure sfoglia le varie pagine dell’aggregatore, in modo da leggere le ricette e le altre notizie di cucina in ordine cronologico di scrittura!
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IL BLOGGATORE è un aggregatore di feed on line, orientato in origine a tutti quei blog che trattavano argomenti legati al mondo dell’informatica. Successivamente è stato creato un nuovo spazio, dedicato esclusivamente alla CUCINA, disponibile in queste pagine.
In particolare, un aggregatore di feed on line come “Il Bloggatore” consente di aumentare la visibilità dei blog che vi sono iscritti, consentendo a tutti coloro che possiedono dei propri blog di avere a disposizione una sorta di “finestra virtuale” grazie alla quale entrare maggiormente in contatto con chi vuole leggere le notizie pubblicate al loro interno. Esso può diventare un’utile mezzo di collegamento tra tutti coloro che si trovano a navigare su Internet alla ricerca di informazioni e chi effettivamente fornisce tali informazioni tramite il proprio blog.
attraverso IL BLOGGATORE viene realizzata una reale promozione dei blog partecipanti.
Se sei un utente che vuole trovare informazioni e notizie culinarie, allora sei nel posto giusto! Utilizza l’utile strumento di ricerca, per un’informazione specifica, oppure sfoglia le varie pagine dell’aggregatore, in modo da leggere le ricette e le altre notizie di cucina in ordine cronologico di scrittura!
Roberto Guerra intervista Guido Andrea Pautasso su EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
Epopea della Cucina Futurista
Intervista di Roberto Guerra all'autore, Guido Andrea Pautasso già recensito significativamente da Giampiero Mughini su "Libero", da Pierluigi Battista de il "Corriere della Sera" e persino segnalato in Giappone da Italian Futurism…
D- La sua Epopea della cucina futurista è oggi il libro più esauriente dedicato alla gastronomia futurista, uno degli aspetti più insoliti, provocatori e tuttavia legati alla quotidianità, del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909.
R- Il libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca, nasce proprio con l’intenzione di riportare alla luce le vicende storiche legate alla cucina futurista e racconta la rivoluzione messa in atto dai futuristi in cucina, con un percorso che si snoda dal 1913, quando il cuoco Jules Maincave scrisse il primo “Manifesto della cucina futurista”, sino al 1944, l’anno della scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti. Questo cammino fatto di ricette bizzarre, di aerobanchetti, di poesie strampalate, di ristoranti insoliti rivela come la fusione tra l’arte e la vita professata da Marinetti trovasse uno dei momenti più alti della sua espressività proprio attraverso la gastronomia. Del resto il capo del Futurismo sosteneva che si dovesse mangiare con arte per agire con arte. Era arrivato il momento in cui la gastronomia doveva farsi arte, e rispettare l’armonia e i colori nella mise en place, e il cuoco doveva diventare artista magari osando accostamenti sino ad allora impensabili (proprio come sosteneva Carlo Carrà quando scriveva che la pittura dovesse essere fatta da suoni, rumori, odori). Con il Futurismo il gesto artistico diventava prassi quotidiana e quella che allora appariva una provocazione, ovvero abbattere i gusti borghesi a tavola, oggi è finita per diventare una delle basi fondamentali della gastronomia moderna.
D- Mi parli dei rapporti esistenti tra Futurismo gastronomico e Nouvelle Cuisine.
R- La cucina futurista nacque con l’intento di scoprire sensazioni gustative inedite e gli chef futuristi non potevano che eccitare i sensi appagandoli con «nuove sensazioni tattili-visive-olfattive-termiche-gustative» nascoste negli accostamenti azzardati dei cibi. Tuttavia «i bocconi simultanei e cangianti in grado di contenere venti sapori da gustare in pochi attimi», decantati dalla pattuglia di cuochi-artisti futuristi rimandavano alle ricette alla base dell’antica cucina cinese, alle tradizioni della cucina tedesca e addirittura si rifacevano ai sapori contrastanti delle vivande di Apicio (descritte nel suo De Re Coquinaria Libri), o ai piatti sfrontati di cui si nutriva lo stravagante imperatore romano Antonino Eliogabalo. Il segreto di Marinetti però era quello di raggiungere attraverso la gastronomia l’opera d’arte totale. Tali ricerche, a distanza di quarant’anni, sono diventate parte integrante della Nouvelle Cuisine francese della più recente cucina fusion, ma anche della Haute cuisine, della cosiddetta Cucina creativa, di quella dalla tendenza decostruzionista e molecolare. Se il vero erede della cucina futurista resta Gualtiero Marchesi, perché è stato il primo in Italia ad avvicinarsi agli esperimenti culinari dei futuristi associando alla gastronomia «i concetti di armonia, bellezza, civiltà, colore, genio, gusto, invenzione, leggerezza, mito, territorio, tradizione, verità e semplicità», non bisogna affatto dimenticare le ricerche di chef come Davide Scabin e Davide Oldani, o quelle del fisico Davide Cassi che assieme al cuoco Ettore Bocchia ha dato vita al Manifesto della Cucina Molecolare Italiana. Senza nulla togliere ovviamente a Paul Bocuse e a Ferran Adrià che hanno spettacolarizzato la gastronomia moderna, tuttavia, i cuochi italiani della nostra generazione sono in grado di proporre piatti innovativi che possono garantire la leggibilità dei sapori senza perdersi in mosaici culinari senza capo né coda.
D- La cucina futurista aveva un’anima vegetariana e salutista?
R- I futuristi erano essenzialmente dei provocatori, ma Marinetti che osannava i piatti incredibilmente immangiabili teorizzati nel volume scritto a quattro mani con Fillia, La Cucina Futurista, si professava essenzialmente vegetariano, naturista e niente meno che animalista. In questo era stato preceduto da Umberto Boccioni che, ancor prima di professarsi futurista, nel 1908, dichiarò di essere vegetariano. Leggendo Epopea della Cucina Futurista si scopre anche che Marinetti e Fillia fondarono il Gruppo Naturista Futurista a Torino e che mentre il gruppo futurista andava organizzando aerobanchetti per promuovere la campagna contro la pastasciutta, Ernesto Michaellis in arte Thayaht, proponeva una rigida “Dieta futurista!” per diventare a tutti gli effetti agili e dinamici senza appesantire il fisico con grassi inutili.
D- E qui si lega anche il rapporto esistente tra la gastronomia futurista e la cibernetica…
R- Nel 1932 venne inaugurato a Torino il primo (e unico vero) ristorante futurista italiano, la ‘Taverna del Santopalato’. Allora sulla “Gazzetta del Popolo”, Ercole Moggi scrisse che la capitale sabauda inaugurava «l’era del risorgimento gastronomico italiano» e si soffermava sull’ipotesi di Marinetti di vedere preparate per la prima volta delle nuove vivande destinate agli uomini del futuro, a degli individui pronti a nutrirsi con «alimenti chimici». Moggi sosteneva che non era poi così remota la possibilità di realizzare attraverso la radio la diffusione di «onde nutrienti» e di dare «al corpo le calorie necessarie mediante equivalenti nutritivi in polvere o in pillole». Tuttavia, prima di Moggi, a parlare di cibo sintetico era stato Fillia che, nel racconto “Vita di domani” (pubblicato ne La morte della donna del 1925), aveva descritto un ristorante del futuro dove gli avventori consumavano cibo artificiale smerciato da grandi sportelli distributori attaccati alle pareti metallizzate. Fillia viveva attraverso la scrittura il sogno di un universo fisico e materiale modificato interamente dalla tecnica.
D- Esiste oggi la cucina futurista?
R- Marinetti forse risponderebbe così: la cucina futurista è regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità. Ad alcuni tremebondi passatisti sembrerà pazzesca e pericolosa. Tuttavia, chiunque, assaggiando un piatto nuovo e moderno, vivesse una esperienza simile potrebbe godere in un istante dell’ebbrezza di un piatto futurista.
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/10/epopea-della-cucina-futurista/
Intervista di Roberto Guerra all'autore, Guido Andrea Pautasso già recensito significativamente da Giampiero Mughini su "Libero", da Pierluigi Battista de il "Corriere della Sera" e persino segnalato in Giappone da Italian Futurism…
D- La sua Epopea della cucina futurista è oggi il libro più esauriente dedicato alla gastronomia futurista, uno degli aspetti più insoliti, provocatori e tuttavia legati alla quotidianità, del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909.
R- Il libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca, nasce proprio con l’intenzione di riportare alla luce le vicende storiche legate alla cucina futurista e racconta la rivoluzione messa in atto dai futuristi in cucina, con un percorso che si snoda dal 1913, quando il cuoco Jules Maincave scrisse il primo “Manifesto della cucina futurista”, sino al 1944, l’anno della scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti. Questo cammino fatto di ricette bizzarre, di aerobanchetti, di poesie strampalate, di ristoranti insoliti rivela come la fusione tra l’arte e la vita professata da Marinetti trovasse uno dei momenti più alti della sua espressività proprio attraverso la gastronomia. Del resto il capo del Futurismo sosteneva che si dovesse mangiare con arte per agire con arte. Era arrivato il momento in cui la gastronomia doveva farsi arte, e rispettare l’armonia e i colori nella mise en place, e il cuoco doveva diventare artista magari osando accostamenti sino ad allora impensabili (proprio come sosteneva Carlo Carrà quando scriveva che la pittura dovesse essere fatta da suoni, rumori, odori). Con il Futurismo il gesto artistico diventava prassi quotidiana e quella che allora appariva una provocazione, ovvero abbattere i gusti borghesi a tavola, oggi è finita per diventare una delle basi fondamentali della gastronomia moderna.
D- Mi parli dei rapporti esistenti tra Futurismo gastronomico e Nouvelle Cuisine.
R- La cucina futurista nacque con l’intento di scoprire sensazioni gustative inedite e gli chef futuristi non potevano che eccitare i sensi appagandoli con «nuove sensazioni tattili-visive-olfattive-termiche-gustative» nascoste negli accostamenti azzardati dei cibi. Tuttavia «i bocconi simultanei e cangianti in grado di contenere venti sapori da gustare in pochi attimi», decantati dalla pattuglia di cuochi-artisti futuristi rimandavano alle ricette alla base dell’antica cucina cinese, alle tradizioni della cucina tedesca e addirittura si rifacevano ai sapori contrastanti delle vivande di Apicio (descritte nel suo De Re Coquinaria Libri), o ai piatti sfrontati di cui si nutriva lo stravagante imperatore romano Antonino Eliogabalo. Il segreto di Marinetti però era quello di raggiungere attraverso la gastronomia l’opera d’arte totale. Tali ricerche, a distanza di quarant’anni, sono diventate parte integrante della Nouvelle Cuisine francese della più recente cucina fusion, ma anche della Haute cuisine, della cosiddetta Cucina creativa, di quella dalla tendenza decostruzionista e molecolare. Se il vero erede della cucina futurista resta Gualtiero Marchesi, perché è stato il primo in Italia ad avvicinarsi agli esperimenti culinari dei futuristi associando alla gastronomia «i concetti di armonia, bellezza, civiltà, colore, genio, gusto, invenzione, leggerezza, mito, territorio, tradizione, verità e semplicità», non bisogna affatto dimenticare le ricerche di chef come Davide Scabin e Davide Oldani, o quelle del fisico Davide Cassi che assieme al cuoco Ettore Bocchia ha dato vita al Manifesto della Cucina Molecolare Italiana. Senza nulla togliere ovviamente a Paul Bocuse e a Ferran Adrià che hanno spettacolarizzato la gastronomia moderna, tuttavia, i cuochi italiani della nostra generazione sono in grado di proporre piatti innovativi che possono garantire la leggibilità dei sapori senza perdersi in mosaici culinari senza capo né coda.
D- La cucina futurista aveva un’anima vegetariana e salutista?
R- I futuristi erano essenzialmente dei provocatori, ma Marinetti che osannava i piatti incredibilmente immangiabili teorizzati nel volume scritto a quattro mani con Fillia, La Cucina Futurista, si professava essenzialmente vegetariano, naturista e niente meno che animalista. In questo era stato preceduto da Umberto Boccioni che, ancor prima di professarsi futurista, nel 1908, dichiarò di essere vegetariano. Leggendo Epopea della Cucina Futurista si scopre anche che Marinetti e Fillia fondarono il Gruppo Naturista Futurista a Torino e che mentre il gruppo futurista andava organizzando aerobanchetti per promuovere la campagna contro la pastasciutta, Ernesto Michaellis in arte Thayaht, proponeva una rigida “Dieta futurista!” per diventare a tutti gli effetti agili e dinamici senza appesantire il fisico con grassi inutili.
D- E qui si lega anche il rapporto esistente tra la gastronomia futurista e la cibernetica…
R- Nel 1932 venne inaugurato a Torino il primo (e unico vero) ristorante futurista italiano, la ‘Taverna del Santopalato’. Allora sulla “Gazzetta del Popolo”, Ercole Moggi scrisse che la capitale sabauda inaugurava «l’era del risorgimento gastronomico italiano» e si soffermava sull’ipotesi di Marinetti di vedere preparate per la prima volta delle nuove vivande destinate agli uomini del futuro, a degli individui pronti a nutrirsi con «alimenti chimici». Moggi sosteneva che non era poi così remota la possibilità di realizzare attraverso la radio la diffusione di «onde nutrienti» e di dare «al corpo le calorie necessarie mediante equivalenti nutritivi in polvere o in pillole». Tuttavia, prima di Moggi, a parlare di cibo sintetico era stato Fillia che, nel racconto “Vita di domani” (pubblicato ne La morte della donna del 1925), aveva descritto un ristorante del futuro dove gli avventori consumavano cibo artificiale smerciato da grandi sportelli distributori attaccati alle pareti metallizzate. Fillia viveva attraverso la scrittura il sogno di un universo fisico e materiale modificato interamente dalla tecnica.
D- Esiste oggi la cucina futurista?
R- Marinetti forse risponderebbe così: la cucina futurista è regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità. Ad alcuni tremebondi passatisti sembrerà pazzesca e pericolosa. Tuttavia, chiunque, assaggiando un piatto nuovo e moderno, vivesse una esperienza simile potrebbe godere in un istante dell’ebbrezza di un piatto futurista.
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/10/epopea-della-cucina-futurista/
lunedì 4 ottobre 2010
ITALIAN FUTURISM SEGNALA IL VOLUME IN GIAPPONE
Il sito www.italianfuturism.org segnala la pubblicazione del volume EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA in Giappone
http://ja-jp.facebook.com/note.php?note_id=427141129483
http://ja-jp.facebook.com/note.php?note_id=427141129483
giovedì 30 settembre 2010
MUSICA FUTURISTA Il compositore Livio D'Amico e Epopea della cucina futurista
MUSICA FUTURISTA. Il compositore e musicista Livio D'Amico ha reso omaggio al volume di Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista nel suo ultimo cd Marciare per non marcire. L'album presentato alla Galleria Daniela Rallo in occasione della mostra Musica per immagini (Cremona 24 settembre-17 ottobre 2010) raccoglie gli esperimenti musicali di Livio D'Amico dedicati a Filippo Tommaso Marinetti e alla pattuglia dei musicisti futuristi. La copertina del compact disc è un collage originale di Pautasso mentre la traccia intitolata "La cucina futurista" vede la partecipazione straordinaria dell'autore del libro intento nella lettura di uno straordinario Menu futurista.
http://www.myspace.com/liviuslivius
VIRTUAL NEWSPAPER e EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
Su ww2.virtualnewspaper.it è possibile leggere la recensione scritta da Giampiero Mughini al libro Epopea della cucina futurista di Guido Andrea Pautasso
http://ww2.virtualnewspaper.it/libero/books/100822/#/30/
http://ww2.virtualnewspaper.it/libero/books/100822/#/30/
Guido Andrea Pautasso replica sull'argomento FUTURISMO E CUCINA MOLECOLARE
Guido Andrea Pautasso, autore di Epopea della cucina futurista, precisa alcuni dettagli importanti sulla gastronomia futurista nel blog
Resistenza enogastronomica del sito www.lastampa.it
resistenza enogastronomica
Battaglie di resistenza enogastronomica
http://viabellezia8bis.blog.lastampa.it/resistenza_enogastronomic/2009/05/futurismo-e-cucina-molecolare.html
Resistenza enogastronomica del sito www.lastampa.it
resistenza enogastronomica
Battaglie di resistenza enogastronomica
http://viabellezia8bis.blog.lastampa.it/resistenza_enogastronomic/2009/05/futurismo-e-cucina-molecolare.html
lunedì 27 settembre 2010
Epopea della Cucina Futurista a Parma
Il volume Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso sarà acquistabile a Parma al MERCANTEINFIERA durante la 29ª Mostra internazionale di modernariato, antichità e collezionismo che si svolgerà dal 2 al 10 ottobre 2010 presso lo stand ARCHEO'900 di DANIELA RALLO (Padiglione 6 - stand H05)
Library-Thing segnala Epopea della Cucina Futurista
ESTORICK COLLECTION MUSEUM LONDON
sabato 25 settembre 2010
mercoledì 15 settembre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA A MILANO
Epopea della cucina futurista è acquistabile anche presso la Bancarella di Giovanni Sgarban presso Piazza Loggia dei Mercanti in centro a Milano
L'Accademia Italiana della Cucina ringrazia Guido Andrea Pautasso
venerdì 10 settembre 2010
Epopea della Cucina Futurista all'ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA
sabato 4 settembre 2010
EPOPEA CUCINA FUTURISTA segnalato da www.sonorika.com
Il libro Epopea della cucina futurista è stato segnalato sul portale di informazione musicale www.sonorika.com
http://style.sonorika.com/news/epopea-della-cucina-futurista/1092899
http://style.sonorika.com/news/epopea-della-cucina-futurista/1092899
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA A BOLOGNA
Il volume di Guido Andrea Pautasso Epopea della Cucina Futurista è in vendita a Bologna presso
LIBRERIA PAROLINI s.a.s.
Via Gombruti, 3a
40123 Bologna
Telefax +39 (051) 234140
Tel. +39 (051) 226542
www. libreriaparolini.com
libreria.parolini@fastwebnet.it
LIBRERIA PAROLINI s.a.s.
Via Gombruti, 3a
40123 Bologna
Telefax +39 (051) 234140
Tel. +39 (051) 226542
www. libreriaparolini.com
libreria.parolini@fastwebnet.it
venerdì 3 settembre 2010
SCAVOLINI segnala EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
giovedì 2 settembre 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA segnalato da SCIENZA E FUTURO
SCIENZA E FUTURO blog futurista e transumanista NETZINE *LLF Laboratorio Letteratura Futurista AIT Associazione Italiana Transumanisti Coordinatore Roberto Guerra Ricercatori: Graziano Cecchini-Maurizio Ganzaroli-Zairo Ferrante-Giovanni Tuzet-Eugenio Squarcia-Marco Milani-Sandro Battisti segnala nelle sue pagine il volume Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso
http://thefuturist.splinder.com/post/23237596/guido-andrea-pautasso-epopea-della-cucina-futurista-recensione-di-giampiero-mughini
http://thefuturist.splinder.com/post/23237596/guido-andrea-pautasso-epopea-della-cucina-futurista-recensione-di-giampiero-mughini
mercoledì 1 settembre 2010
Epopea della cucina futurista: recensione su www.Kitchens.it
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA
Ricette esilaranti e curiosità gastronomiche sono fra gli ingredienti di un libro che racconta l' "Epopea della cucina futurista". Un viaggio letterario e culinario per ricordare segreti e virtù di alcuni protagonisti del movimento culturale di inizio '900 che ancora oggi fa discutere e divertire nei più vari ambiti della creatività.
Oggi siamo abituati alle prodezze stravaganti di chef che ricercano nuovi orizzonti in cucina ed elaborano piatti all'insegna dell'originalità non solo nella preparazione di inediti mix di ingredienti, ma anche nella loro presentazione. Ma alle origini dell'applicazione dell'arte in cucina, e da considerarsi per questo l'ideatore della gastronomia moderna, è proprio il fondatore del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti.
Leggere il libro di Pautasso fa scoprire le idee geniali dei suoi seguaci, le ricette futuriste per rinnovare la cucina italiana, l'esposizione di menu da nomi improbabili, storici banchetti pantagruelici all'insegna della rottura con la tradizione e della provocazione. Non ultima la campagna contro la pastasciutta: agli occhi di Marinetti era da abolire perchè appesantiva, impedendo lo scatto celere consegnato al dio della velocità, da adorare sempre e comunque, anche a tavola.
Autore: Redazione Kitchens.it
http://www.kitchens.it/articolo.asp?art=3505
Ricette esilaranti e curiosità gastronomiche sono fra gli ingredienti di un libro che racconta l' "Epopea della cucina futurista". Un viaggio letterario e culinario per ricordare segreti e virtù di alcuni protagonisti del movimento culturale di inizio '900 che ancora oggi fa discutere e divertire nei più vari ambiti della creatività.
Oggi siamo abituati alle prodezze stravaganti di chef che ricercano nuovi orizzonti in cucina ed elaborano piatti all'insegna dell'originalità non solo nella preparazione di inediti mix di ingredienti, ma anche nella loro presentazione. Ma alle origini dell'applicazione dell'arte in cucina, e da considerarsi per questo l'ideatore della gastronomia moderna, è proprio il fondatore del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti.
Leggere il libro di Pautasso fa scoprire le idee geniali dei suoi seguaci, le ricette futuriste per rinnovare la cucina italiana, l'esposizione di menu da nomi improbabili, storici banchetti pantagruelici all'insegna della rottura con la tradizione e della provocazione. Non ultima la campagna contro la pastasciutta: agli occhi di Marinetti era da abolire perchè appesantiva, impedendo lo scatto celere consegnato al dio della velocità, da adorare sempre e comunque, anche a tavola.
Autore: Redazione Kitchens.it
http://www.kitchens.it/articolo.asp?art=3505
lunedì 30 agosto 2010
GASTROFOLLIA
A richiesta pubblichiamo il testo della recensione di Giampiero Mughini a Epopea della cucina futurista
GASTROFOLLIA
I futuristi insegnano. Meglio evitare chi odia gli spaghetti. Un libro di Pautasso racconta la cucina di Marinetti e soci. Disprezzavano la pasta e ai loro pranzi si rischiava grosso
A scrivere un libro che spaziasse lungo i vent’anni dell’happening che i futuristi italiani hanno dedicato ai fasti e nefasti della cucina futurista il men che quarantenne Guido Andrea Pautasso era un predestinato. Scintillante artista d’avanguardia (più dada che futurista), figlio di un collezionista di libri del Novecento italiano (il compianto Sergio Pautasso) e lui stesso collezionista spasmodico di rarità e cimeli cartacei, buongustaio e cuoco eccellente oltre che figlio della signora Vera, quella che una volta sfidò l’amico Gualtiero Marchesi a chi dei due cucinasse meglio e vinse lei.
Dulcis in fundo
Come poteva uno così non scrivere prima o poi le 300 copie numerate di Mangiare con arte per agire con arte (pag.163, euro 15, Edizioni Galleria Daniela Rallo, www.galleriadanielarallo.com)? Ed ecco che il volumetto saporoso e guizzante è appena arrivato sul nostro tavolo di voraci delibratori delle pietanze letterarie futuriste, ultimo in ordine di tempo ma non in ordine di merito fra i tantissimi libri fecondati in Italia dall’anno centenario della nascita del futurismo, il 1909.
A spulciare amorosamente la sterminata letteratura del futurismo, i romanzi di Bruno Corra e Mario Carli, i poemi di Nelson Morpurgo e Farfa, i manifesti firmati da Filippo Tommaso Marinetti, i numeri di riviste le più rare e eccentriche, i volantini di battaglia letteraria, ovunque Pautasso mettesse le mani incontrava e raccoglieva ricette esilaranti, menu di pasti smargiassi consumati dopo furibonde battaglie teatrali, apologie dell’una o dell’altra pietanza inventata dai futuristi, fanfaronate gastronomiche a sottolineare la possanza anche ingurcitatrice dei futuristi, le stazioni della campagna antipastasciutta scatenata da Filippo Tommaso Marinetti ma non solo da lui. Agli occhi del fondatore del futurismo gli spaghetti erano una dannazione gastronomica, ti appesantivano, ti facevan metter su pancia, ti rendevano più difficoltosa la velocità e lo scatto che si addiceva alla nostra “razza”.
Primattore del futurismo degli inizi, il pittore Fortunato Depero s’era inventato alcune ricette futuriste in una delle quali gli spaghetti erano previsti nudi e crudi come semplice adornamento di un piatto in cui a farla da padroni erano la galantina di vitello e certe patate a forma lunga riempite di una salsa verde. A dire in quale disprezzo Depero tenesse il cibo per eccellenza della cucina italiana.
E anche se questo disprezzo non era condiviso da tutti i futuristi. Non certo da un futurista romano, Fernando Cervelli, purtroppo morto a soli 32 anni nel 1934. Il 7 giugno 1930 Cervelli aveva vinto un concorso di poesia con una esilarante lirica parolibera che aveva per titolo “Galoppata di spaghi”, il cui testo venne poi pubblicato in un foglietto volante arricchito da un ritratto di Cervelli disegnato dal giovane Guttuso.
Maniaco del primo
Cervelli era maniacalmente favorevole agli spaghetti; ai suoi occhi cacciarseli in bocca e azzannarli “con denti d’argento” era una sinfonia degna di un’orchestra jazz. Cervelli fosse stato un surrealista francese le cui opinioni andavano all’incontrario del Pontefice André Breton, sarebbe stato immediatamente espulso dal gruppo.
E invece il libertario Marinetti non se ne adontò minimamente e due anni dopo scrisse la prefazione a un libro di Cervelli “Risate e rasoiate esplosive contro le barbe visibili e invisibili”. Così come non gli spiacque di certo una lettera aperta inviatagli da un gruppo di autorevoli futuristi liguri, i quali gli raccomandavano di risparmiare dalla sua campagna denigratoria le trenette «avvantaggiate col pesto».
L’apice dell’happening sul cucinare futurista fu l’inaugurazione, alla mezzanotte dell’8 marzo 1931, del primo ristorante futurista d’Italia, “La Taverna Santopalato”, di via Vanchiglia 2 a Torino. Erano stati due futuristi di punta, Fillia e l’architetto Nicolaj Duilgheroff, a curarne l’allestimento e la scenografia, un’apoteosi di invenzioni del secondo futurismo. Arrivarono in tantissimi, ivi comprese molte belle signore di cui Marinetti scrive che indossavano delle toilette «deliziosamente passatiste».
Il Carneplastico
Il menu era spianato su 14 portate assieme portentose e terrificanti, ciascuna creata da un artista futurista. Il cavallo di battaglia ne era “Il Carneplastico”, un’invenzione gastronomica di Fillia. Consisteva in una grande polpetta di forma cilindrica ripiena di ben undici qualità di verdure cotte e alla cui base, quasi a volerla tenere ritta, c’era un cospicuo anello di salciccia appoggiato su tre sfere dorate di carne di pollo; un piatto che a solo guardarlo avrebbe abbattuto un titano, altro che scatto e velocità. Quanto alla qualità del cibo, ho avuto la fortuna di chiederne molti anni fa a uno che al Santopalato c’era stato, il Gianluigi Marianini che da concorrente aveva creato la leggenda televisiva del “Lascia o raddoppia?” d’antan. Dall’espressione del suo volto, più ancora che dalle poche parole della sua risposta, capii che s’era trattato di roba da sconsigliare agli amici.
L’anno dopo l’inaugurazione del “Santopalato”, nel 1932, Fillia e Marinetti pubblicano da Sonzogno il celeberrimo “La cucina futurista”, un libro in cui è magistrale la fusione di genialità e fanfaronate, e mentre sui giornali di tutto il mondo appaiono articoli e titoli sulla campagna di Marinetti contro la pastasciutta.
Tutti a cena
Le presentazioni del libro si concludevano al ristorante, dove gli invitati erano chiamati a delibare piatti tipo quello inventato da Alf Gaudenzi, un piatto denominato “Nord-Sud-Freddo-Caldo” che consisteva in “una composta di pesce lesso in salsa piccante caldissima, accompagnata da gelato al limone poco dolcificato”. Esperto conoscitore di libri e vicende futuriste, il professor Mario Verdone raccontò di avere partecipato nel 1935 a un gran banchetto futurista nella sua città natale, Siena.
Il nostro Pautasso, agente speciale per la ricerca dei libri rari, ha trovato su una copia della “Cucina futurista” una dedica di Tullio Crali in cui invitava una certa “Renata” a partecipare a un banchetto aerofuturista dell’ottobre 1944 a Udine.
Quando era ormai finito il tempo degli schiamazzi e dei menu pirotecnici. Quando a Marinetti restavano pochi giorni di vita. Quando tutto stava drammaticamente concludendosi.
Giampiero Mughini
"Libero" domenica 22 agosto 2010
GASTROFOLLIA
I futuristi insegnano. Meglio evitare chi odia gli spaghetti. Un libro di Pautasso racconta la cucina di Marinetti e soci. Disprezzavano la pasta e ai loro pranzi si rischiava grosso
A scrivere un libro che spaziasse lungo i vent’anni dell’happening che i futuristi italiani hanno dedicato ai fasti e nefasti della cucina futurista il men che quarantenne Guido Andrea Pautasso era un predestinato. Scintillante artista d’avanguardia (più dada che futurista), figlio di un collezionista di libri del Novecento italiano (il compianto Sergio Pautasso) e lui stesso collezionista spasmodico di rarità e cimeli cartacei, buongustaio e cuoco eccellente oltre che figlio della signora Vera, quella che una volta sfidò l’amico Gualtiero Marchesi a chi dei due cucinasse meglio e vinse lei.
Dulcis in fundo
Come poteva uno così non scrivere prima o poi le 300 copie numerate di Mangiare con arte per agire con arte (pag.163, euro 15, Edizioni Galleria Daniela Rallo, www.galleriadanielarallo.com)? Ed ecco che il volumetto saporoso e guizzante è appena arrivato sul nostro tavolo di voraci delibratori delle pietanze letterarie futuriste, ultimo in ordine di tempo ma non in ordine di merito fra i tantissimi libri fecondati in Italia dall’anno centenario della nascita del futurismo, il 1909.
A spulciare amorosamente la sterminata letteratura del futurismo, i romanzi di Bruno Corra e Mario Carli, i poemi di Nelson Morpurgo e Farfa, i manifesti firmati da Filippo Tommaso Marinetti, i numeri di riviste le più rare e eccentriche, i volantini di battaglia letteraria, ovunque Pautasso mettesse le mani incontrava e raccoglieva ricette esilaranti, menu di pasti smargiassi consumati dopo furibonde battaglie teatrali, apologie dell’una o dell’altra pietanza inventata dai futuristi, fanfaronate gastronomiche a sottolineare la possanza anche ingurcitatrice dei futuristi, le stazioni della campagna antipastasciutta scatenata da Filippo Tommaso Marinetti ma non solo da lui. Agli occhi del fondatore del futurismo gli spaghetti erano una dannazione gastronomica, ti appesantivano, ti facevan metter su pancia, ti rendevano più difficoltosa la velocità e lo scatto che si addiceva alla nostra “razza”.
Primattore del futurismo degli inizi, il pittore Fortunato Depero s’era inventato alcune ricette futuriste in una delle quali gli spaghetti erano previsti nudi e crudi come semplice adornamento di un piatto in cui a farla da padroni erano la galantina di vitello e certe patate a forma lunga riempite di una salsa verde. A dire in quale disprezzo Depero tenesse il cibo per eccellenza della cucina italiana.
E anche se questo disprezzo non era condiviso da tutti i futuristi. Non certo da un futurista romano, Fernando Cervelli, purtroppo morto a soli 32 anni nel 1934. Il 7 giugno 1930 Cervelli aveva vinto un concorso di poesia con una esilarante lirica parolibera che aveva per titolo “Galoppata di spaghi”, il cui testo venne poi pubblicato in un foglietto volante arricchito da un ritratto di Cervelli disegnato dal giovane Guttuso.
Maniaco del primo
Cervelli era maniacalmente favorevole agli spaghetti; ai suoi occhi cacciarseli in bocca e azzannarli “con denti d’argento” era una sinfonia degna di un’orchestra jazz. Cervelli fosse stato un surrealista francese le cui opinioni andavano all’incontrario del Pontefice André Breton, sarebbe stato immediatamente espulso dal gruppo.
E invece il libertario Marinetti non se ne adontò minimamente e due anni dopo scrisse la prefazione a un libro di Cervelli “Risate e rasoiate esplosive contro le barbe visibili e invisibili”. Così come non gli spiacque di certo una lettera aperta inviatagli da un gruppo di autorevoli futuristi liguri, i quali gli raccomandavano di risparmiare dalla sua campagna denigratoria le trenette «avvantaggiate col pesto».
L’apice dell’happening sul cucinare futurista fu l’inaugurazione, alla mezzanotte dell’8 marzo 1931, del primo ristorante futurista d’Italia, “La Taverna Santopalato”, di via Vanchiglia 2 a Torino. Erano stati due futuristi di punta, Fillia e l’architetto Nicolaj Duilgheroff, a curarne l’allestimento e la scenografia, un’apoteosi di invenzioni del secondo futurismo. Arrivarono in tantissimi, ivi comprese molte belle signore di cui Marinetti scrive che indossavano delle toilette «deliziosamente passatiste».
Il Carneplastico
Il menu era spianato su 14 portate assieme portentose e terrificanti, ciascuna creata da un artista futurista. Il cavallo di battaglia ne era “Il Carneplastico”, un’invenzione gastronomica di Fillia. Consisteva in una grande polpetta di forma cilindrica ripiena di ben undici qualità di verdure cotte e alla cui base, quasi a volerla tenere ritta, c’era un cospicuo anello di salciccia appoggiato su tre sfere dorate di carne di pollo; un piatto che a solo guardarlo avrebbe abbattuto un titano, altro che scatto e velocità. Quanto alla qualità del cibo, ho avuto la fortuna di chiederne molti anni fa a uno che al Santopalato c’era stato, il Gianluigi Marianini che da concorrente aveva creato la leggenda televisiva del “Lascia o raddoppia?” d’antan. Dall’espressione del suo volto, più ancora che dalle poche parole della sua risposta, capii che s’era trattato di roba da sconsigliare agli amici.
L’anno dopo l’inaugurazione del “Santopalato”, nel 1932, Fillia e Marinetti pubblicano da Sonzogno il celeberrimo “La cucina futurista”, un libro in cui è magistrale la fusione di genialità e fanfaronate, e mentre sui giornali di tutto il mondo appaiono articoli e titoli sulla campagna di Marinetti contro la pastasciutta.
Tutti a cena
Le presentazioni del libro si concludevano al ristorante, dove gli invitati erano chiamati a delibare piatti tipo quello inventato da Alf Gaudenzi, un piatto denominato “Nord-Sud-Freddo-Caldo” che consisteva in “una composta di pesce lesso in salsa piccante caldissima, accompagnata da gelato al limone poco dolcificato”. Esperto conoscitore di libri e vicende futuriste, il professor Mario Verdone raccontò di avere partecipato nel 1935 a un gran banchetto futurista nella sua città natale, Siena.
Il nostro Pautasso, agente speciale per la ricerca dei libri rari, ha trovato su una copia della “Cucina futurista” una dedica di Tullio Crali in cui invitava una certa “Renata” a partecipare a un banchetto aerofuturista dell’ottobre 1944 a Udine.
Quando era ormai finito il tempo degli schiamazzi e dei menu pirotecnici. Quando a Marinetti restavano pochi giorni di vita. Quando tutto stava drammaticamente concludendosi.
Giampiero Mughini
"Libero" domenica 22 agosto 2010
giovedì 26 agosto 2010
Pierluigi Battista interviene sul "CORRIERE DELLA SERA" e cita Epopea della cucina futurista.
La lunga incertezza del teologo ritardatario
Menu futurista Non sarà che questi futuristi, anche a tavola, erano, fantozzianamente parlando, una boiata pazzesca?
...«Bello il futurismo, però... Sì, d' accordo, come era bello, dinamico, intelligente il futurismo, per carità. Va bene, giù il cappello davanti alla colossale opera di Filippo Tommaso Marinetti. Ci avete convinto. Però, un solo però: ispirato da un libro di Guido Andrea Pautasso (Mangiare con arte per agire con arte) recensito su Libero da Giampiero Mughini. Un peana alla "gastrofollia" futurista in cui viene illustrato il menu tipico creato ad arte da quel manipolo di artisti e poeti così creativi, così innovativi, così dinamitardi. E dunque, spiluccando qui e là: "Antipasto intuitivo"; "Aerovivanda tattile, con rumori ed odori"; "Ultravirile"; "Carneplastico"; "Dolcelastico"; "Reticolati del Cielo"; "Frutti d' Italia"; "Equatore + Polonord". Dopo aver idealmente assaporato queste prelibatezze, si ripropone umilmente un interrogativo semplice semplice, certamente rozzo, sicuramente grossolano: non sarà che questi futuristi, anche a tavola, erano, fantozzianamente parlando, una boiata pazzesca? "Aerovivanda tattile, con rumori ed odori". Ma dai, è proprio una boiata pazzesca. Buon appetito»...
Battista Pierluigi
mercoledì 25 agosto 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA e Giampiero Mughini
lunedì 12 luglio 2010
EPOPEA DELLA CUCINA FUTURISTA AL LIBRACCIO (Milano)
Il libro di Guido Andrea Pautasso, Mangiare con Arte per Agire con Arte. Epopea della cucina futurista, pubblicato dalle Edizioni Galleria Daniela Rallo (Prezzo €15,00) lo trovi in vendita da
IL LIBRACCIO via Vittorio Veneto, 22 - 20124 Milano
ORARI DI APERTURA: Lunedì dalle 14.00 alle 19.30
Da Martedì a Sabato: dalle 9.00 alle 19.30 orario continuato
Come raggiungerci:
Metropolitana Linea 1 fermata Porta Venezia - Linea 3 fermata Repubblica
Tram 1 - 11 - 29 - 30 fermata Lazzaretto - Vittorio Veneto
Tram 5 fermata Tunisia - Lazzaretto
varia: 02/6555681
miveneto@libraccio.it
IL LIBRACCIO via Santa Tecla, 5 - 20122 Milano ORARI DI APERTURA: Da Lunedì a Venerdì dalle 9.00 alle 19.30 orario continuato
Sabato: 10.00 - 19.30 orario continuato
Come raggiungerci:
Metropolitana Linea 1 - Linea 3 fermata Duomo
Tram 12 Fermata via Larga - Tram 15 Fermata piazza Fontana.
Tel: 02 878399 / 02 878699 - Fax: 02 877129
mitecla@libraccio.it
giovedì 1 luglio 2010
Epopea della Cucina Futurista
Oggi confondere l’arte con la gastronomia sembra normale. A cominciare dagli chef più all’avanguardia, tutti parlano della Cucina come un’opera d’arte, così come i cuochi più audaci non si scandalizzano a trasformare le loro vivande in una esposizione di elementi colorati che vanno ad armonizzarsi nel piatto. C’è poi chi ama una mise en place sfarzosa ed elegante, chi più creativamente propone miscele di colori e strutture dai richiami architettonici complessi, chi oscilla tra prodotti finali astratti e chi preferisce invece lo stupore offerto da una scena minimalista. Ma in realtà chi per primo ha lanciato questa rivoluzione in campo gastronomico, rivoluzione che ha portato la cucina a diventare una specie di complessa opera d’arte totale? Volete un nome? Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo. Marinetti ha saputo innovare, rinnovare, rivoluzionare l’arte moderna. Il futurismo è diventato una rivoluzione, non solo artistica e culturale, che ha scosso violentemente il Ventesimo secolo. Leggere Epopea della Cucina Futurista porta a scoprire le ‘trovate’ geniali dei futuristi, le loro ricette, i loro storici banchetti, i riferimenti alla letteratura dell’epoca, e anche a riscoprire attraverso anedotti e frammenti di ricordi quali erano i loro ristoranti preferiti. Epopea della Cucina Futurista invita a compiere un viaggio che esplora con fotografie, manifesti teorici, racconti di aerobanchetti pantagruelici, di episodi eroici e ridicoli, come la creatività dei futuristi sia stata alla base di quella rivoluzione teorica e pratica che ha generato la moderna gastronomia.
Guido Andrea Pautasso
Guido Andrea Pautasso
martedì 29 giugno 2010
Epopea della Cucina Futurista
Le Edizioni Galleria Daniela Rallo inaugurano la CoLleZioNe SaNtoPalAtO dedicata al rapporto esistente tra la gastronomia e l'arte d'avanguardia con la pubblicazione del volume Epopea della Cucina Futurista di Guido Andrea Pautasso
Guido Andrea Pautasso, Mangiare con Arte per Agire con Arte. Epopea della cucina futurista, Cremona, Edizioni Galleria Daniela Rallo, 2010 (Prezzo €15,00)
info@guidoandreapautasso.com
info@galleriadanielarallo.com
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